Il software
Abbiamo visionato vari software e abbiamo scelto il migliore in base a due parametri:
-strategia didattica
-qualità grafica
ci siamo affidati ad una azienda specializzata da anni nella creazione di ambientazioni in realtà virtuale: Immersive Factory.
L’hardware
Abbiamo scelto il visore più usato, il migliore compromesso fra qualità e portabilità: META QUEST 2 (ex oculus).
La sicurezza d’uso
Il visore genera un confine standard oppure personalizzato attorno all’utente il quale, superando il confine, vede scomparire l’ambiente 3D e apparire l’ambiente circostante reale.
La condivisione
L’ambiente 3D del visore è riprodotto su schermo estero (o videoproiettore); in questo modo tutti i presenti possono vedere ciò che vede il lavoratore che sta usando il visore e insieme a lui partecipare all’esercizio.
La strategia didattica
Le esperienze sono strutturate su tre possibili approcci:
- Ricerca pericoli: l’utente deve riconoscere un prefissato numero di pericoli e fotografarli, segue un debriefing
- Percorso sicuro: l’utente deve muoversi nell’ambiente lavorativo con i giusti DPI e su percorsi sicuri, facendo la ricerca pericoli; azioni non corrette possono comportare un infortunio (virtuale ovviamente)
- Simulazione procedura: l’utente deve eseguire passo passo una determinata procedura di lavoro, azioni non corrette possono comportare un infortunio (virtuale ovviamente)
Gli ambienti di lavoro
Sono disponibili vari ambienti di lavoro, fra cui quelli più diffusi, come ad esempio:
- Magazzino
- Ufficio
- Logistica
- Cantiere
- Casa
Gli obiettivi
Gli obiettivi didattici che si possono perseguire sono ad esempio:
- L’applicazione operativa dei contenuti della formazione
- L’addestramento «soft» propedeutico ad un addestramento reale
- La consapevolezza comportamentale nell’agire in presenza di pericoli